La sua esperienza come presidente del Parma durò pochissimo e, soprattutto, fu caratterizzata maggiormente da critiche che confluirono nel fallimento definitivo della società parmense: dopo mesi di assenza Pietro Manenti torna a far parlare di sè, stavolta in maniera diversa.
Intervenuto ai microfoni di ‘Repubblica’, ha avuto modo di fare un paragone tra la situazione del suo ex club e l’Inter: “Ho avuto modo di leggere sulla ‘Gazzetta dello Sport’ che i nerazzurri hanno accumulato ben 417 milioni di euro di debiti. Ora la mia domanda è: perché il Parma è fallito è l’Inter no?”.
“Scrivevano che il Parma aveva oltre 200 milioni di perdite – continua Manenti – quando invece ne aveva 60-80 al massimo: in campionato ce ne sono a bizzeffe di situazioni del genere, si vede che doveva fallire una società ben definita…”.
Intanto, come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, tra i 23 deferiti in merito all’indagine del crac parmense figura anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, oltre anche alla società biancoceleste e al Genoa, ree di aver contribuito a quella situazione violando le norme federali con gli acquisti di Parolo e Rosi.
Difficilmente si andrà oltre un ammenda, mentre l’ex presidente Ghirardi rischia la preclusione. Gravissima la posizione dell’ex ad Leonardi: ha personalmente contribuito ad affossare il Parma con un finanzuiamento di 1.2 milioni restituito solo in parte oltretutto con un aumento di stipendio che si diede da solo.